Previsto l’esonero contributivo con la certificazione UNI PdR Parità di Genere – Riapertura dei termini
L’Inps comunica con messaggio n. 2844 del 13 agosto 2024, le indicazioni in riferimento alla modalità di trasmissione delle richieste per l’esonero contributivo dedicato ai datori di lavoro del settore privato che abbiano conseguito la certificazione della parità di genere entro il 31 dicembre 2023.
Visti i numerosi errori riscontrati nella compilazione della retribuzione media mensile, l’INPS comunica ai datori di lavoro che abbiano conseguito la certificazione UNI PdR entro il 31 dicembre 2023, e abbiano erroneamente compilato il campo relativo alla retribuzione media mensile globale stimata, la possibilità di rettificare i dati sottostimati previa rinuncia alla domanda presentata contenente le informazioni erronee.
L’Inps, inoltre comunica di aver riaperto i termini per la presentazione dell’istanza consentendo alle aziende di ripresentare le domande entro il 15 ottobre 2024, previa rinuncia alla domanda precedentemente presentata.
Alla scadenza di tale termine, tutte le domande in stato “trasmessa”, relative a certificazioni conseguite entro il 31 dicembre 2023, verranno massivamente elaborate secondo le indicazioni già fornite con la circolare n. 137/2022.
Pertanto, laddove il datore di lavoro interessato non rettifichi la domanda erroneamente presentata entro il termine sopra riportato, la stessa, qualora ricorrano tutti i requisiti di legge, sarà accolta per il minore importo determinato sulla base della retribuzione media mensile globale stimata erroneamente indicata
Fonte INAIL messaggio n. 2844
Come certificarsi per la Parità di Genere secondo la UNI/PdR 125:2022: per la promozione di una cultura aziendale inclusiva.
La Parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile ed è il focus della Missione n.5 del PNRR italiano.
Che cosa è l’UNI/PDR 125:2022?
La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, prevede l’adozione di specifici indicatori, Key Performance Indicator (KPI), in relazione a 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
- Processi Human Resources
- Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
- Equità remunerativa per genere
- Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
Ogni area è contraddistinta da un peso percentuale, per un totale pari a 100, che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo. Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione. La certificazione ha validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale.
Chi può certificarsi alla UNI/PDR 125 parità di genere?
Ogni ente ed organizzazione, sia pubblico che privato, può intraprendere il percorso per richiedere la certificazione secondo la PdR 125:2022. Non vi sono limiti relativi al settore in cui si opera o alle dimensioni dell’organizzazione. L’unico requisito è l’aver implementato politiche a supporto della parità di genere in azienda.
Quali sono i vantaggi per le imprese che ottengono la Certificazione?
Le imprese che ottengono la Certificazione per la parità di genere avranno dei vantaggi che sintetizziamo di seguito:
- Inclusione e miglioramento delle condizioni lavorative nelle aziende, soprattutto per le donne, tenendo conto della protezione della maternità
- Sgravi contributivi riservati alle imprese che siano in possesso della certificazione al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, nel limite dell’1% dei contributi complessivamente dovuti e di € 50.000 annui per ciascuna azienda (in attesa di indicazioni per 2023/2024).
- Punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
- Riduzione del 20% della garanzia fideiussoria per la partecipazione a gare pubbliche;
- Acquisizione di un miglior posizionamento in graduatoria nei bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture.
Fonte: Dipartimento per le pari opportunità – Uni PDR 125:22 Prassi di riferimento per il sistema di gestione per la parità di genere